Canti orfici - Dino Campana
Con tre lettere inedite di Dino Campana e 8 incisioni di Mimmo Paladino.
Prefazione di Davide Rondoni. Studio finale di Gigliola Tallone.
Tiratura limitata di 40 esemplari composti a mano in caratteri mobili, lettera per lettera.
(*) non comportano costi aggiuntivi
Spese di spedizione calcolate nella fase di acquisto successiva
ἐδιζησάμην ἐμεωυτόν (Tentai di decifrare me stesso) - Eraclito
Uno dei 40 esemplari numerati impressi su carta di puro cotone allestita in Toscana e illustrati da 8 incisioni di Mimmo Paladino realizzare appositamente. Una incisione e il colophon del libro sono firmati dall'artista.
«L'artista, con la naturale metaforicità del suo linguaggio, attraversa l'universo di segni del poeta, pervenendo a un di più di senso e splendore» Roberto Rossi Precerutti.
Lo studio iniziale di Davide Rondoni tratteggia vividamente l'uomo e il poeta, “alto e barbarico insieme”:
«Troppo s'è scritto intorno al profilo psichico del poeta, ai suoi guai con la giustizia e la salute. La morte nel 1932 dopo lungo internamento in un manicomio a Castel De’ Pulci ha dato pace alla sua anima ma non al suo fantasma, braccato da segugi di varia risma ed eleganza. Ma come vale per ogni vita segnata da sofferenze di questo genere, anche per quella di Dino Campana occorre rispettare cose che rimangono misteriose. E pensare di comprendere un poeta soffermandoci sulla sua biografia è errore tanto banale quanto ripetuto nelle scuole. Nessun poeta autentico scrive per esibizione della propria vicissitudine. Semmai perché quella materia biografica, che al poeta stesso pare misteriosa e "ingestibile" (non occorre avere disturbi psichici evidenti per essere ognuno, a proprio modo, indecifrabile) venga illuminata, elevata ma non in senso moralistico o esemplare, bensì posta al livello in cui la parola possa captarne il segnale e condividerlo, essendo lei, la parola, il nostro radar per conoscere un poco il mondo, gli altri e noi stessi, il mistero che ci agita. Cercò dunque questa captazione anche lui, inseguendo così, forse come tutti noi, una specie di riconoscimento» (dalla prefazione di Davide Rondoni).
“Un anno col poeta” di Gigliola Tallone, sostanziato da nuovi ritrovamenti epistolari, traccia i febbrili movimenti del Poeta-viaggiatore durante l'ultimo anno da uomo libero prima dell'internamento avvenuto nel 1918.
Tre ulteriori lettere inedite di Campana, ritrovate recentissimamente nell’archivio di famiglia, forniscono le tessere mancanti sulla cronaca di quell’ultimo anno di vita civile del poeta, il 1917. Le lettere, per la prima volta pubblicate e accluse all'edizione, sono indirizzate a Sibilla Aleramo e a Eleonora Tallone.
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Un volume in 8vo (cm 27x17) di 175 pagine composte a mano in carattere Caslon.
Questa edizione riproduce il testo originale stampato nel 1914, eliminando tuttavia qualche refuso particolarmente evidente.
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Per una tiratura complessiva di 173 esemplari numerati, sono inoltre stati impressi:
.140 esemplari impressi su carta di puro cotone allestita in Toscana, di cui esemplari numerati da 1 a 40 sono illustrati da 8 incisioni di Mimmo Paladino realizzare appositamente;
. 28 esemplari impressi su carta vergata di puro cotone Magnani;
. 4 esemplari impressi su carta al tino di puro cotone “all’onda”, allestita a Pescia nel 1966;
. 1 esemplare impresso su carta al tino di puro cotone Corona, allestita dalla cartiera Magnani.
Scheda tecnica
- Dimensioni (cm)
- 27x17x3
- Numero di pagine
- 175