improbabile chimera - s. bandirali

Plaquette (17x28 cm) di 40 pagine composte a mano coi tipi Garamond Deberny&Peignot e Tallone, tirata in 73 esemplari, di cui 60 distinti in cifre arabe, 10 in cifre romane, 2 fuori commercio e 1 esemplare impresso su carta di Amalfi (gli altri esemplari sono invece impressi su carta Magnani).

Ciascun esemplare reca la xilografia “Le falene” di Edoardo Fontana appositamente incisa, impressa in nero su carta giapponese e applicata nell’antifrontespizio. Gli esemplari da 1 a 12 sono ulteriormente corredati da una suite a colori della xilografia.

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La presenza delle donne è ricorrente e qualificante nella scrittura di Campana, siano esse figure idealizzate, materne, amanti, persino mercenarie. Ma la loro ricerca non è mai stata felice per il poeta di Marradi, irrealizzabile e improbabile proprio come la figura della chimera, che dà il titolo alla poesia più famosa dei Canti Orfici.

Il breve e intenso idillio con Sibilla Aleramo nei mesi estivi del 1916 appare costituirà il suo ultimo tentativo di stabilire un rapporto d’amore, facendo di Sibilla l’ultima improbabile chimera della sua vita.

La recente scoperta nell’archivio Tallone di tre lettere di Campana scritte proprio in quel drammatico anno, hanno contribuito a ispirare l’autore, portandolo a terminare questa raccolta da tempo meditata,  frutto dell’amore di lunga data per l’opera campaniana.

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SIMONE BANDIRALI, poeta, medico ed editore, vive e lavora a Crema. Alda Merini lo ha definito il Pessoa italiano.

EDOARDO FONTANA, milanese, è xilografo, storico dell’incisione e progettista grafico. Nelle sue xilografie ruolo privilegiato riveste la presenza femminile.