30 SONETTI - GIORGIO BAFFO
Raccolta di sonetti licenziosi e burleschi, che si snodano in una celebrazione ossessiva del sesso femminile:
Altri canta le Furie de Bellona,
Altri le azioni dei Cavalieri Erranti,
Altri i casi, e i sospiri dei Amanti,
Mi voi cantar le glorie della Mona.
Dove se puoi trovar più bella, e bona
Materia, che interessi tutti quanti?
Tiratura di 34 esemplari composti a mano in caratteri mobili, ognuno dei quali contiene un acquerello originale di Fulvio Testa.
(*) non comportano costi aggiuntivi
Spese di spedizione calcolate nella fase di acquisto successiva
[…] Se sà, ch’ogni Creatura
Gà una diversa forma de pensar,
Ma tutti pò se accorda in tel chiavar;
Se andaremo a viazar
Vedaremo infinite variazion
D’Abiti, de Costumi, e Religion.
Chi magna el Pan a Corni, e chi ‘l Pan tondo,
Ma alfin la Mona piase a tutto ‘l Mondo.
Questa prima poesia è una manifesta dichiarazione degli intenti, il cui tono esplicito e scanzonato, al tempo stesso schietto e erudito, informa tutta l’opera del Baffo.
I sonetti successivi, che si snodano in una celebrazione ossessiva del sesso femminile, sono un inno alla vita, al piacere carnale e al ricordo del piacere stesso, perché ormai tutto traspira decadimento, non soltanto quello fisico del poeta, già avanti con l’età, ma anche quello della Serenissima che ha perduto ogni egemonia. E allora tanto vale per Baffo, contemporaneo di Vivaldi e aperto anticlericale, mettere in rima un personale ‘Gloria’ e celebrare quel piacere che generazione dopo generazione non è cambiato e non cambierà (dalla premessa di Fulvio Testa).
I 30 sonetti, scelti tra i 100 e 100 scritti da Giorgio Baffo, sono stati tratti dall'edizione originale in quattro tomi pubblicata a Venezia nel 1789.
Giorgio Baffo nacque a Venezia nel 1694 e a Venezia morì nel 1768. Di nobile famiglia, fu magistrato della Serenissima per la quale ricoprì brevi i carichi, anche a Peschiera del Garda e Asola, in qualità di Castellano. La sua opera poetica, per quanto molto nota in vita, venne stampata soltanto postuma.
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Questo è uno dei 34 esemplari stampati su carta avorio di cotone prodotta in Sicilia. Edizione in formato 4° (cm 36x23) di 42 pagine composte a mano con i rari caratteri originali che William Caslon, coevo del Baffo, incise a Londra nell'arco di 15 anni.
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De tre cose Platon continnuamente
Ringraziava el Signor, prima de tutto
D’averlo fatto un Omo, e non un Brutto,
Un Grego, e non un Barbaro insolente;
Che ‘l fusse nato fortunatamente
In tempo de quel Socrate sì acuto,
Che l’avea colle scienze tanto istrutto,
Che pò l’è deventà quella gran mente.
De tre cose anca mi ringrazio el Cielo,
E co de queste è priva una persona,
S’anca el xe un Rè, mi no voi esser quelo;
Una xe ‘l đơn della Poesìa barona,
La Musica xe l’altra, ma el più belo
Xe d’aver sempre voggia de la Mona.
Il volume è inserito in un doppio cofanetto rigido realizzato a mano su misura, rivestito esternamente con carta Ingres e recante sul dorso il titolo impresso tipograficamente.
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La composizione a mano rende questa edizione un primato nell’editoria contemporanea.
Cucita a mano per durare nel tempo, questa edizione è allestita in un o degli atelier tipografici più antichi al mondo, in funzione dalla fine del Settecento, dove tradizione e ricerca estetica si fondono per permettere la migliore esperienza di lettura possibile.
L’editore non impiega i rapidi sistemi di composizione a tastiera monotype e linotype, talvolta confusi con la tipografia manuale. Egualmente non usa il fotopolimero, che comporta il trasferimento di composizioni digitali su cliché di plastica.
Scheda tecnica
- Dimensioni (cm)
- 36x23
- Caratteri
- Composto a mano con i rari caratteri originali che William Caslon incise e fuse a Londra nella prima metà del Settecento.
- Carta
- Carta di cotone di Sicilia
- Numero di pagine
- 42
- Tiratura (n° di copie totali)
- 34